Dopo un anno finalmente inaugurata sul lungomare Piazza Dante Alighieri - Le Cronache
Salerno Ultimora

Dopo un anno finalmente inaugurata sul lungomare Piazza Dante Alighieri

Dopo un anno finalmente inaugurata sul lungomare Piazza Dante Alighieri

di Monica De Santis

Da ieri anche Salerno ha la sua piazza Dante. E’ stata infatti, inaugurata e benedetta da Monsignor Bellandi, ieri mattina la piazza del Lungomare dedicata al Sommo Poeta. L’iniziativa si è avuto su richiesta del Liceo De Sanctis di Salerno e per volonta dell’amministrazione comunale nel settecentenario della morte di Dante. Alla presenza del sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, del Prefetto Russo, dell’assessore alla cultura Antonia Willburger, dell’arcivescovo Bellandi e della presidente della Società Dante Alighieri di Salerno, Pina Basile, dopo i saluti di rito intorno alle 12 è stata scoperta la targa che assegna definitivamente il nome dello slargo del Lungomare Trieste alle spalle delle Poste Centrali a Dante Alighieri… “Dante fa parte del nostro immaginario collettivo, fa parte del nostro Dna,- spiega il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli – lo celebriamo con una doverosa intitolazione di una piazza, molto suggestiva della nostra città, ed è un atto dovuto e in ritardo, questa era una cosa prevista già da tempo, ma il covid e le vicende della pandemia ci hanno costretto a spostarlo. Non ci fermeremo qui, sono in programma delle sezioni di approffondimento scientifico su Dante e continueremo nei prossimi mesi a celebrare il Sommo Poeta”. “E’ passato più di un anno prima che riuscissimo a dedicare questa piazza a Dante a causa del Covid, adesso con grande felicità e con somma soddisfazione da oggi però anche Salerno ha la sua piazza dedicata a Dante Alighieri e da questa piazza possono partire una serie di progetti coinvolgendo le scuole, progetti artistici, perchè no con delle sculture o installazioni dedicate proprio a Dante. Dunque un momento di partenza per la vita letteraria ma anche artistica”. Cme detto la piazza Dante è stata benedetta da Sua Eccellenza Monsignor Bellandi, fiorentino di nascita che non ha potuto non parlare del suo legame personale con la figura dell’autore della Divina Commedia, ma anche con il legale di Dante con la Chiesa Cattolica “Con Dante c’è un legame di provenienza – spiega Bellandi – anche se, bisogna dire la verità non è stato trattato benissimo dai miei concittadini. Però, al di là delle vicende storiche, è una figura che ha molto da insegnare ancora oggi perchè richiama la grande dignità dell’essere umano e anche del percorso di vita che ognuno è chiamato a fare. La chiesa è sempre stata vicina a Dante e recentemente, proprio Papa Francsco ha emanato un documento per sottolineare questa vicinanza, perchè le domande che Dante pone sulla realizzazione della felicità e su un cammino umano all’insegna appunto del bene, del vero e del giusto, sono le domande di sempre quindi è un messaggio attuale che la chiesa desidera che sia mantenuto nel tempo”. Felice per l’intitolazione della piazza anche la presidente della Società Dante Alighieri di Salerno, Pina Basile, la quale ha cercato di spiegare cosa centri Dante con Salerno… “A Salerno esiste da anni esiste la Società Dante Alighieri, ma poi Dante è un poeta universale, un genio universale, quindi può essere abinato anche al più piccolo borgo. Questa piazza che il Comune ha deciso di decicargli è un omaggio alla sua figura in questo settecentenario dalla sua dipartita. Salerno che è una città d’arte e di cultura non poteva essere carente di una piazza a lui dedicata. Questa piazza è un orgoglio per la città e per la società Dante Alighieri poi, come ho detto, vedendola, le tre palme poste nel centro della piazza, simboleggiano la gloria poetica e il numero perfetto di Dante che è appunto il tre”. Nella storia della letteratula nazionale ispirata a Dante, Salerno ha avuto mai un ruolo importante? “Abbianato a Dante, si studiosi ce ne sono stati e ci sono ancora. Dante di suo non ha mai citato la Scuola Medica Salernitana, perchè credeva più in una medicina gestita dai monaci”. C’è almeno un salernitano importante nella storia degli studi danteschi? “Io considero bravo il professore Granese, che tra l’altro spesso è relatore nella nostra società ed è un profondo conoscitore e studioso di Dante. Poi ci sono tanti altri”.